Dopo aver valutato attentamente le possibilità di pagamento offerte, siete giunti alla conclusione che il prestito sia la soluzione più adatta a voi. Ma dove conviene chiedere un prestito? Ogni agenzia presenterà delle soluzioni differenti per la stessa pratica. Per evitare di incappare in un errore, ecco cinque buoni consigli su come scegliere consapevolmente il prestito migliore.
Nel momento in cui si fa domanda per ottenere un prestito, un metodo per ottenere delle rate di importo ragionevole e, di conseguenza, ottenere più facilmente la somma voluta, è quello di aumentare i tempi di rimborso del prestito.
Questo avviene poiché, per molte finanziarie e banche, la garanzia di poter assolvere all’impegno richiesto è una condizione obbligatoria alla concessione del denaro. Rate di importo ridotto, dunque, risulteranno sicuramente più facili da pagare.
Ovviamente il calcolo delle rate verrà applicato sempre al massimo del 30% sul reddito dimostrato.
Per valutare le offerte di prestito, è necessario tenere conto anche del Tasso Annuale Nominale TAN. Esso è un tasso d’interesse fisso che le banche applicano sull’importo delle rate; di conseguenza è un costo aggiuntivo da rimborsare insieme alla cifra iniziale richiesta.
Più il TAN è minore, minore risulterà anche la rata mensile.
Il TAN andrà a ripagare il servizio offerto dal creditore, e non corrisponderà al tasso diretto applicato al prestito, poiché le rate hanno cadenza mensile, mentre il Tasso Annuale Nominale si riferisce ai 12 mesi.
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Al fine di elaborare la richiesta del prestito, le agenzie e le banche applicano alcune spese accessorie per rientrare nei costi di gestione del servizio erogato.
Queste, dunque, non solo legate agli interessi o al saldo del debito in sé.
Le principali, solitamente, sono: spese di incasso e gestione della rata; imposta di bollo/sostitutiva sul contratto firmato; spese d’istruttoria; costi delle comunicazioni periodiche; costo dell’assicurazione; costi di chiusura della pratica.
Per confrontare i costi delle rate tra le varie agenzie, basta consultare il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), il quale racchiude il Tasso Annuale Nominale (TAN) e le spese accessorie insieme. Grazie alle percentuali proposte, si potrà calcolare il costo effettivo del prestito.
Presentare, all’atto di richiedere un prestito, anche un soggetto che vi fungerà da garante, farà di voi dei clienti più responsabili. In realtà, tale aggiunta non è obbligatoria nel prestito, ma è fortemente consigliata.
Il garante avrà il ruolo di fideiussore, ovvero provvederà a pagare le rate nel caso in cui il richiedente il prestito fosse impossibilitato a rimborsarle.
L’assicurazione sul prestito, nel momento della sottoscrizione, potrà essere presentata quale obbligatoria o facoltativa in base all’agenzia cui ci si rivolge.
È sicuramente un costo che si aggiunge al rimborso del prestito, anche in modo significativo; tuttavia garantisce una maggiore tranquillità nel saldo del debito.
L’assicurazione, difatti, entra in gioco in caso di gravi inconvenienti – quali malattie oppure l’improvvisa perdita del lavoro – che intacchino la possibilità di pagare le rate.
Essa si prenderebbe carico, tempestivamente, del saldo della rata non riscossa.
L’unico caso in cui, per un prestito, l’assicurazione viene resa obbligatoria e quello della ‘cessione del quinto’.
Altrimenti, è fortemente raccomandata nelle situazioni in cui si richiedono somme importanti oppure quando si è considerati dei pagatori ‘a rischio’ (iscritti alla lista dei cattivi pagatori o privi di entrate mensili garantite).
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